Un sogno, riconciliazione, energia di Casa

Questo è un articolo un pochino autobiografico, in realtà scrivere un pò di sè da sempre spunti per affrontare argomenti che troviamo interessanti. Recentemente mi sono trasferito a vivere da solo, in una nuova casa, molto accogliente e nella quale mi sento “a casa”. Ultimamente, anche nella vecchia casa dei miei, dove vivevo, mi sentivo così (sebbene per anni invece abbia avuto con quella casa un rapporto a tratti alquanto tormentato). Il mio trasferimento, fra il trasloco e i tanti accorgimenti e attenzioni che una casa nuova necessitano, unito al tempo che ci si mette per ambientarsi un minimo a una nuova vita, mi ha tenuto un pò distante dalla scrittura, ultimamente. Va bene così, credo che scrivere così come altre attività sia un lavoro che necessita creatività, elemento che per la mia esperienza riesce a venire fuori quando siamo ben centrati in noi stessi e radicati: e immagino che nessuno durante le settimane di un trasloco sia pienamente centrato e radicato. O almeno, per me è andata così. Del resto la casa, legata all’energia del primo chakra, è connessa alle nostre radici; è la nostra base di partenza per le attività quotidiane; è il luogo in cui ricarichiamo le batterie. Il luogo che abitiamo fa in parte da specchio al nostro mondo interiore.

L’altro ieri, nella notte ho fatto un sogno molto intenso, emotivamente. Credo sia molto legato al tema della casa, sia a livello umano, che a livello di altre dimensioni. Cerco sempre di tenere in grande considerazione i sogni che faccio. Essi sono in realtà degli indizi sulla propria evoluzione, sul proprio mondo interiore, sul proprio subconscio, ma sono anche un campo da gioco per un “lavoro” energetico in altre dimensioni che tutti, consci o meno, facciamo nello stato onirico.

Nel sogno mi trovavo davanti al cancello del giardino della vecchia casa dei miei nonni, che si trova in un piccolissimo e incantevole borgo di campagna chiamato San Gregorio. Nel sogno ero con la mia compagna, che era molto incuriosita dalla casa. Io ero titubante, sapevo che era abitata da una donna che la acquistò anni fa dalla mia famiglia, e che se ne stava prendendo amorevolmente cura. La mia resistenza nel sogno è stata sgretolata proprio dall’arrivo di questa donna, che nel sogno mi tende la mano e ci fa entrare nella casa. A quel punto mi rendo conto che tutto il giardino della casa era completamente cambiato. Non sembrava lo stesso luogo, perchè nella realtà è un giardino fatto a terrazze, nel sogno era molto più grande e pianeggiante, con un prato immenso, alberi e cespugli di bellissimi fiori (quest’ultimo dettaglio era così anche nella realtà, grazie al pollice verde di mia nonna). Io inizio a girovagare estasiato da un giardino di una tale bellezza, e ad un certo punto mi fermo sotto un gruppo di alberi, in particolare sotto un salice piangente. Qui inizia la parte del sogno assolutamente sorprendente ed emotivamente forte. Sotto il salice piangente ho iniziato a percepire in qualche modo l’energia del luogo e l’essenza di quella casa, insomma l’entità/casa. Sono stato come travolto da una bellissima sensazine di pace, una serenità vastissima e profonda, e dalla consapevolezza che la casa si era evoluta, era passata attraverso un profondo cambiamento. Era come se in questo sogno la casa mi stesse comunicando sia telepaticamente, sia con le sensazioni, che il cambiamento è bellissimo. E insisteva, sentivo quasi le parole: il cambiamento è bello, cambiare è bello!

Una foto del borgo di San Gregorio

Mi sono svegliato piangendo per la gioia, con il pensiero che il cambiamento è bello. E questa sensazione di pace mi ha pervaso per buona parte della giornata, tanto che mi bastava evocare solo il ricordo del sogno, provando a immaginarmi ancora in quel giardino, che quella gioia e pace profonda tornavano intensi come nel sogno.

Sappiamo che i sogni possono essere di vario tipo. Io credo che questo sogno per me avesse vari significati e funzioni. Sicuramente non è un caso che lo abbia fatto proprio nelle prime settimane passate nella mia nuova casa. Simboleggia un mio cambiamento che in qualche modo il mio inconscio cerca di farmi vedere. Probabilmente è anche un simbolo della pace fatta con il mio passato, di vecchi drammi familiari risolti, il perdono e l’accettazione di tutto il passato della mia famiglia, anche. Credo sia importante quando realizziamo che energeticamente abbiamo sciolto i vecchi lacci e trasformato le frequenze più basse del rancore, della paura, del trauma, del dramma, connessi alla nostra famiglia, e che tutte le famiglie in varie misure e con sempre diverse modalità, hanno. Non mi riferisco solo al rapporto genitori-figli. Credo che energeticamente siano abbastanza rilevanti per la nostra vita anche i drammi della generazione precedente, e forse di qualcuna ancora prima. C’è tutta una serie di teorie psicologiche, energetiche e spirituali che ci spiegano l’esistenza di legami energetici che ci influenzano e che si legano agli antenati della famiglia in cui nasciamo. Purtroppo sull’argomento so poco e niente, quindi non mi pronuncio in merito. So solo che per la mia esperienza personale, almeno fino alla generazione precedente tutto questo ha molta rilevanza. Basta riflettere sul fatto che se siamo così influenzati psicologicamente dal rapporto con i nostri genitori, essi a loro volta sono stati influenzati dai loro.

Ecco credo che il mio sogno fosse molto una riconciliazione interiore, con le parti di me influenzate da questi legami e dai drammi tramandati di generazione in generazione. Quello che è sempre possibile, è far pace, perdonare, lasciar andare e trasformare. Come ha fatto la casa. Come forse ho fatto io, se questa simbologia che sto ipotizzando è corretta (in realtà se mi risuona, e lo fa, credo che sia semplicemente una verità giusta per me).

Su un altro livello credo che il sogno della casa di campagna fosse anche una vera e propria comunicazione tra diverse entità di coscienza. Sicuramente tra me e la casa, che effettivamente ha una sua coscienza ed essendo così legata a me, ha estremamente senso che volesse comunicarmi e farmi percepire quanto il cambiamento sia stato grande e importante e bello per lei stessa, che ha proseguito il suo percorso evolutivo ospitando una nuova compagna di viaggio/proprietaria. Perchè no? Lei, la casa, per me è una vecchia amica; a quel luogo sarò sempre legato, e probabilmente mi ha aiutato a fare un lavoro di crescita e di evoluzione enorme quando ero bambino. Lì andavo per le vacanze, per ricaricare le già stressate batterie di un bambino di città dell’epoca moderna. Lì ho approfondito per la prima volta il rapporto con la nautura e con l’energia della terra, che attualmente è una componente essenziale della mia esistenza da adulto e del modo in cui trovo la mia personale connessione (credo che la natura per me abbia veramente fatto la differenza in più di una occasione!). Quindi perchè la casa non poteva volermi semplicemente salutare in sogno? Perchè non può essere una vecchia amica che fa una telefonata onirica e mi dice “Ehi ciao Ale, siamo cambiati un bel pò entrambi dall’ultima volta eh? Buon viaggio mio vecchio amico, senti qui quanto è bello cambiare!”. A me tutto ciò risuona. Insieme a lei, forse c’era il saluto dei miei cari che sono andati oltre il loro percorso fisico di questa vita, e che in vita erano così affezionati alla casa stessa: mio padre, i miei nonni. Forse c’era anche la loro energia, forse anche loro volevano salutarmi ancora una volta, ora che alcuni lacci karmici e i vecchi drammi che li riguardavano forse sono stati risolti, e dirmi che in fondo, cambiare, può essere un’esperienza meravigliosa e piena di pace, anche quando si cambia forma, attraverso il passaggio della morte del veicolo fisico.

Infine, mi piace pensare che tutto questo fosse vero allo stesso tempo, e che allo stesso tempo fosse anche un piccolo “assaggio” dell’energia di Casa, verso cui tutti siamo diretti e che forse davvero nella nuova energia possiamo raggiungere qui sul pianeta, nella vita fisica, perchè se davvero la nostra evoluzione è quella di imparare a creare il paradiso in terra, allora ha ragione chi dice che Casa, sta venendo qui da noi. Stiamo andando a Casa e creando Casa allo stesso tempo.

E posso rallegrarmi visto che non è solo il mio sogno, ma il sogno ormai di tanti.

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