Stare nel flusso del cambiamento

flusso

Con lo yoga così come con altri percorsi interiori efficaci, noi sviluppiamo una attitudine a rimanere saldi, centrati e costanti nonostante l’impermanenza del mondo. L’universo stesso in senso ampio, sia fisico che metafisico, è in continuo cambiamento e trasformazione; la sua stessa essenza è questa, mutare, cambiare, e il ciclo di vita morte e rinascita ne è la più evidente manifestazione per l’essere umano. Ma oltre a questo livello quasi filosofico della questione, si può affrontare il tema del continuo cambiamento della vita quotidiana e dei cambiamenti dell’ambiente in cui viviamo: lavoro,  relazioni, stili di vita. Nella società occidentale questo continuo mutare veloce dell’ambiente è ancora più marcato. Si può rimanere stabili, in questo. Lavorando su di se, si può trovare forza nei cambiamenti; e quindi avere una mente bella resistente, e un corpo bello resistente, che si flette e si adatta, si lascia portare dal flusso del cambiamento in modo armonioso, senza resistere cercando di rimanere fermi, ma anche senza lasciare che questi cambiamenti ci sconvolgano in maniera drastica o drammatica.

da-bruco-a-farfalla

Un piccolo asterisco sull’atteggiamento che lo yoga ci consiglia e che allo stesso tempo ci conferisce, nei confronti dei cambiamenti: l’atteggiamento di stare calmi e centrati; che non implica che i cambiamenti non portino comunque delle conseguenze emotive o anche dei disagi, fisici, psicologici e spirituali. Non è richiesta la gioia e la felicità a tutti i costi negli eventuali cambiamenti difficili. Rimanere centrati vuole dire “non rifiutare” e agevolare il processo di trasformazione inevitabile della vita e di sè, e  questo non implica essere a tutti i costi continuamente felici. Nel flusso del cambiamento anche l’essere umano ha le sue oscillazioni, nessuno escluso, anche le persone che da più tempo procedono con consapevolezza nel loro percorso, e tutti noi siamo influenzati e oscilliamo con esso: oscilla il nostro fisico, oscillano i pensieri e l’umore, e le emozioni. Se restiamo connessi con la parte più profonda di noi stessi, con la nostra anima ,o detto più genericamente, con la nostra autenticità, possiamo rimanere comunque centrati, senza perdere la bussola  anche nei cambiamenti più tempestosi, affrontare il cambiamento in modo sinuoso, e rimanere coerenti con noi stessi, con la nostra anima e la nostra volontà di fondo. Questo non implica non soffrire dei cambiamenti o accettarli con troppa facilità fingendo che non ci siano state conseguenze. Lo yoga ci aiuta ad affrontare, non a far finta che vada tutto rose e fiori. Parlare di ciò è a mio avviso importante: ricordiamoci che si evolve gradualmente. Chi decide di guardare dentro di sè, ha bisogno di saperlo, altrimenti probabilmente percepirà come un fallimento le difficoltà sempre insite nel cambiamento, e non riuscirà a cogliere quale sia stato il punto in cui la pratica dello yoga, come anche dello zen, della meditazione in generale, o un qualsiasi lavoro profondo su di sè, abbia realmente fatto la differenza nell’aiutarlo a cambiare. Insomma qualsiasi bruco affronterà meglio il periodo nel proprio bozzolo, il cambiamento, se sa ed è ben consapevole da prima che quel processo lo trasformerà in una meravigliosa farfalla.

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