E il sogno, realtà, diverrà.

sogni3L’universo è fatto della sostanza dei sogni. Si dice, in molte antiche tradizioni, che l’universo sia effettivamente il “sogno di Dio”. La nostra essenza profonda, la nostra anima, la parte di noi stessi più autentica, è in effetti, un grande sognatore. Possiamo quindi parlare di sogni collegando il discorso al meccanismo che molti chiamano ormai “la legge dell’attrazione”. Nella dimensione del sogno, esistono pochi limiti, spesso non ne esistono affatto. A volte ci troviamo a fare sogni lineari, a volte strabilianti e incredibili, altre volte del tutto incomprensibili ad una logica e ad un pensiero lineare. Tutto appare possibile, anzi mentre sogniamo molti accadimenti che avvengono nel sogno stesso ci appaiono assolutamente logici e appropriati, mentre poi al nostro risveglio, ripensando ad alcuni momenti del sogno, pensiamo “razionalmente”, e giudichiamo, come molte cose fossero assurde, o fuori luogo. Esistono poi quei sogni che, sia mentre li facciamo sia al loro ricordo, ci appaiono incredibilmente “vividi”, molto più reali di altri. Ma cosa sono i sogni, effettivamente? E perché parlarne a proposito della cosiddetta “legge dell’attrazione”?

Secondo la psicologia moderna, così come secondo altri punti di vista validissimi, i sogni contengono un messaggio del nostro subconscio. Semplificando enormemente, visto che sull’argomento i libri e le teorie potrebbero riempire chilometri di scaffali di biblioteca, possiamo dire che quando la parte cosciente della nostra mente è addormentata, nel sonno, “molla”  le redini del controllo razionale, e si allenta la presa delle briglie dei condizionamenti. E molto materiale sepolto, a vari livelli profondi della coscienza, emerge.

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Immaginiamo di essere nella nostra bella casetta di campagna, immersi in un ampio giardino, pieno di alberelli, cespugli, qualche bel fiore; c’è il patio di casa nostra, un dondolo e un tavolino con una squisita torta… persino un paio di comode amache dove riposare e rilassarci insieme al nostro partner e ai nostri amici. Il giardino però è naturalmente limitato: per quanto ampio, è circondato da un alto muro di cinta, composto da antichi blocchi di pietra, e quasi si mimetizza nella natura circostante perché ricoperto di edera rampicante; un muro quasi impercettibile, mimetizzato, ma alto, e assolutamente reale. All’esterno si estende una meravigliosa foresta, selvaggia, con altissimi alberi millenari e fiori coloratissimi e grandi, animali e creature meravigliose, torrenti di acqua fresca e rigenerante.

edera casaNel sogno questo muro che delimita il giardino crolla, ed ecco che.. meraviglia! Ci troviamo dinnanzi alla foresta che ci avvolge con i suoi profumi, i suoi colori, il suo spazio selvaggio e sconfinato. Uno spazio dove le nostre solite percezioni, le limitazioni di ciò che crediamo consueto e possibile, svaniscono. Siamo in una dimensione dove in effetti, tutto è possibile.

In questa dimensione, ci troviamo in realtà… in più dimensioni. Nei sogni infatti ci troviamo collegati con tanti aspetti multi-dimensionali del nostro essere. E’ assolutamente vero che entriamo in contatto col nostro subconscio, vediamo sotto forma di simboli le nostre emozioni più nascoste (solo quelle che siamo pronti a metabolizzare, per fortuna in questo la nostra mente è molto “saggia”), i nostri sentimenti, spesso dei ricordi. A volte stiamo semplicemente facendo una pulizia del subconscio e una “deframmentazione” del nostro hard disk interno, riposizionando i file in un ordine appropriato. Sotto forma di simboli spesso si cela nel sogno un messaggio preciso, una chiave di lettura di problemi o situazioni che ci ronzano spesso in testa, e spesso se capiamo il loro (cioè il “nostro”) messaggio, abbiamo in mano anche la soluzione a questi problemi.

indigo-children1-300x225Ma essendo il sogno multi dimensionale (così come lo è la realtà), possiamo anche fare delle esperienze di altre dimensioni. I cosiddetti sogni premonitori, altro non sono che un esempio di questo. Abbassandosi le barriere dell’ ego, che tiene incatenate durante la veglia le nostre reali percezioni, si apre anche la possibilità di collegarsi ad altre dimensioni della coscienza e della realtà, dove il tempo non ha poi così tanta importanza, e in quelle dimensioni abbiamo accesso alle percezioni di potenziali manifestazioni future della realtà, le premonizioni. Analogamente nei sogni abbiamo una reale possibilità, se a livello profondo lo permettiamo, di collegarci e comunicare con entità senza un corpo, che si trovano in altre dimensioni dell’esistenza e della coscienza; parliamo di anime di esseri umani che hanno lasciato il corpo, che magari sono stati dei nostri cari in questa vita. Ma anche entità che un corpo fisico non lo hanno mai avuto, come gli esseri di luce, le entità angeliche, o altre entità che un corpo lo hanno avuto ma lo hanno lasciato da tempo essendo passate oltre nel loro processo evolutivo, come ad esempio le anime di alcuni Maestri del passato. Naturalmente esistono innumerevoli testimonianze che tutto questo è la realtà, o meglio una delle innumerevoli sfaccettature ed aspetti della realtà.

Tutto ciò che avviene in modo così spontaneo nel sogno, può essere riportato e percepito nella realtà. Il mio intento è quello di fare un parallelo tra questa realtà del sogno, e la realtà che noi percepiamo da svegli come reale. Molte tradizioni spirituali definiscono questa realtà materiale che viviamo come un grande sogno divino. Credo che dire però che semplicemente “siamo il sogno di Dio”, tolga potere alla nostra anima e ci “de responsabilizzi” un pochettino. Ad un certo livello elevato, sicuramente è anche così, siamo il sogno di Dio, della fonte, o chi per lui. Ma in quanto frammenti divini, ci troviamo a nostra volta in un nostro grande “sogno creativo”. Quello che avviene nei sogni (che si può imparare a controllare, ci sono delle tecniche, i cosiddetti sogni lucidi), è solo una diversa percezione di ciò che avviene nella realtà materiale, a un altro livello dimensionale, senza i filtri di ego, personalità e condizionamenti limitanti. Stiamo parlando della nostra capacità di creare la nostra realtà a partire dal proprio intento, senza limitazioni.  Mi piace sempre citare la scienza, ne sono affascinato e trovo che sia utile (e anche divertente a volte) osservare come i suoi progressi stiano a poco a poco confermando quanto la realtà sia tangibile e articolata ben oltre il livello dell’apparenza materiale. Ed ecco che la fisica quantistica inizia a dire che, negli esperimenti sulle micro-particelle della materia, l’osservatore influenza l’esperimento; cioè quando un essere umano, un essere cosciente, osserva qualcosa, la realtà di quella cosa, inspiegabilmente, cambia.

aprire-la-mente-825x510Da altre fonti del sapere, più metafisiche, sappiamo che tutti noi creiamo la realtà, ogni giorno facciamo un passettino verso la nostra evoluzione come anime creatrici, sperimentando come il nostro intento vero e profondo, in relazione a qualsiasi cosa della nostra vita, porti a degli eventi in sintonia con esso. Il nostro desiderio autentico, il sentire profondamente qualcosa come appropriato, che emana dal nostro cuore, non può fare a meno di manifestarsi. Nel sogno la materialità, la razionalità di causa-effetto della fisica, e la logica, perdono di significato, poiché il nostro ego sta zitto, gli aspetti giudicanti della nostra personalità sono sopiti, e non stanno li a incalzarci con cosa sia giusto o cosa non lo sia, cosa sia bello o brutto, cosa sia possibile o cosa sia assurdo, cosa sia decente o cosa sia indecente: il sogno fluisce, scorre, il nostro ego non ha il potere di fermare, bloccare e reprimere il nostro sentire più autentico. E le possibilità si manifestano in immagini, situazioni, opportunità di provare emozioni e sentimenti autentici che nella veglia spesso ci sono preclusi.

La nostra energia creatrice, legata al tutto, e quindi anche alla nostra autenticità, è libera. Così come nel sogno, nella nostra vita possiamo abbattere il muro dell’ego e dei condizionamenti, per iniziare a creare con consapevolezza la nostra realtà, “attraendo” situazioni, eventi, persone, successi e serenità con consapevolezza; consapevoli che se l’intento è puro, il desiderio è autentico, il pensiero è più chiaro possibile, ci avviciniamo sempre più a vedere una manifestazione istantanea di ciò che ci serve, di ciò che è appropriato per noi qui e ora, che ci porta alla nostra evoluzione e, perché no, anche alla nostra felicità senza eccessivo attaccamento. Tutto ciò, grazie alla profonda saggezza della vita (o dell’anima, o dell’universo che dir si voglia), avviene comunque. Ma osservare questo processo creativo con “consapevolezza” è una sfida davvero intrigante, e in buona parte pare che siamo qui per questo. La parte difficile, naturalmente, è sempre la mente, controllata dall’ego e programmata spesso per ostacolare una formulazione pura, autentica e consapevole dei nostri desideri.

Qui viene la parte più dura del lavoro, non c’è dubbio, ma assolutamente alla portata di tutti gli esseri umani. Comprendendo come i nostri meccanismi interiori scattano e condizionano noi stessi, osservando gli aspetti della nostra personalità controllati dalla paura, già si fa una buona parte del lavoro per divenire creatori consapevoli della nostra realtà. A mano a mano che l’ego perde potere, magari anche proprio con l’emergere dei nostri aspetti che giudichiamo più spigolosi (e il problema è proprio quello: li giudichiamo, e quindi non li accettiamo), appare lampante il meccanismo di come sia il nostro desiderio formulato con saggezza e senza condizionamenti a manifestare gli eventi della nostra vita.

edera-rampicante-14587193Quando prendiamo coscienza che il muro di solida pietra ornato di edera, eretto anche a causa della paura e quindi dall’impulso irrefrenabile di auto proteggerci, può essere abbattuto mattone dopo mattone, allora iniziamo a sentire il collegamento con la realtà della foresta incantata intorno a noi, e ogni volta che vorremo potremo iniziare a scavalcarlo con consapevolezza, farci almeno un giretto qua e là nella foresta della creazione consapevole, per poi tornare un po’ nella nostra vecchia dimora, nelle nostre vecchie certezze, nei vecchi schemi. Ma giorno dopo giorno, quando il muro sarà sempre più basso, lavorando con pazienza e con costanza, cominceremo a non vedere più il confine tra quello che pensavamo fosse casa e ciò che è realmente casa, finchè rimossi gli ultimi pesanti blocchi di pietra, avremo ancora una dimora, ma il giardino della nostra casa, il giardino della nostra coscienza, sarà divenuto un tutt’uno con la meravigliosa foresta circostante. Sia nel sogno che nella realtà.

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