Come mai sempre più spesso sentiamo parlare di “equilibrio psico-fisico”? Questo concetto molto importante deriva appunto da due aspetti apparentemente diversi e separati di noi: corpo e mente. Già da migliaia di anni le tradizioni di medicina orientale, come la medicina tradizionale cinese o l’ayurveda, così come quelle dei cosiddetti guaritori di tutti i popoli della Terra, hanno compreso come ci sia una “collaborazione” tra il corpo e la mente dell’essere umano. Al giorno d’oggi, nella società occidentale, tutto questo è sempre più oggetto di studi, di ricerca scientifica in vari settori, dalla medicina alla psicologia.
In modo diverso ma con conclusioni analoghe, tutte queste ricerche, moderne o antiche, osservano che c’è sempre un collegamento tra la salute del nostro corpo, tra eventuali malattie o disturbi del fisico o della psiche, e il mondo interiore che si trova dentro noi stessi. Stiamo parlando del complesso mondo delle emozioni, sentimenti, pensieri, ricordi che ci hanno segnato profondamente, i nostri stati d’animo e la consapevolezza di noi stessi. Tutto ciò che si trova dentro di noi, tutto il nostro mondo interiore, al quale spesso nella vita di tutti i giorni non facciamo caso, influenza in modo decisivo la nostra vita e anche il nostro stato di salute.
Le nostre emozioni influenzano il nostro umore, e spesso anche un ricordo o un sogno, è capace di condizionare in modo positivo o negativo l’andamento di un’intera giornata, per non dire di più giorni. La percezione che abbiamo di noi stessi, la consapevolezza di chi siamo, le proiezioni della nostra mente, i nostri pensieri, influenzano in modo decisivo i nostri comportamenti, e di conseguenza la nostra capacità di comportarci in modo tale da perseguire il nostro personale successo nella vita. Si intende successo nel lavoro, nelle relazioni sentimentali ed amicali, più in generale successo nella realizzazione di sé e della propria serenità/felicità.
Ma tutto questo nostro mondo interiore, con punti di forza e punti di debolezza, è fortemente connesso, dicono le antiche tradizioni, al nostro mondo esterno, ovvero il nostro corpo. Ciò che non possiamo vedere, ma c’è, come un’emozione, influenza il nostro corpo ed allo stesso tempo è influenzato da esso. Questo significa che per ogni stato d’animo, ogni emozione, ogni trauma, ogni nostra proiezione mentale negativa o positiva riguardo il nostro futuro, esiste una ripercussione sul corpo. Un esempio classico e intuitivo per chiunque, è ad esempio la nostra voce: problemi alla gola, mal di gola, voce rauca, un flebile tono della voce usato per comunicare, indicano una difficoltà proprio nell’ambito della comunicazione. Questo può essere inteso in senso veramente ampio: incapacità di comunicare le proprie esigenze, incapacità di farsi valere e di far “sentire” la propria voce. Quando abbiamo mal di gola, spesso è un messaggio del nostro corpo che ci sta dicendo: non riesci a dire qualcosa, ad esempio, ad una persona cara. Non riesci a dire al tuo capo che ti sta facendo lavorare troppo. Non riesci a dire alla tua amica che sei innamorato di lei. Sono esempi banali, generici ma molto più ricorrenti di ciò che si possa credere. La balbuzie, un disturbo psicofisico, è legato senz’altro anche a situazioni dell’infanzia in cui non si ci si è potuti esprimere liberamente, farsi sentire.
Celebre l’esempio del film “ Il discorso del Re”, dove per aiutare il re d’Inghilterra col suo grave problema di Balbuzie, il suo terapista lo provoca, fino sedersi sul trono nell’abbazia di Westminister, tanto da provocargli una tale rabbia da farlo urlare (con chiare parole però): “Io ho una voce!”
Ma questo è un esempio molto comprensibile ed evidente, tanto che anche la moderna psicologia ritiene quel disturbo, la balbuzie, un disturbo psico-fisico.
Sappiamo però dalle antiche tradizioni, che anche disturbi meno legati alla nostra mente in apparenza, in realtà si legano a fattori interiori. Un forte problema di mal di stomaco, o una ossatura debole, gli esempi si ci sono per tutto il corpo umano. Anche malattie gravi come tumori, secondo questo punto di vista, sono legati a qualcosa di “irrisolto” dentro di noi.
Per il punto di vista occidentale, questo è stato verificato scientificamente per quanto riguarda la maggior parte delle malattie o dei disturbi della mente.
Ma per osservare la persona con un approccio olistico, che tenga conto cioè di tutto il suo essere corpo e mente, sarebbe necessario considerare anche il corpo.
Quello che nella nostra quotidianità possiamo fare, per iniziare a ricercare la nostra serenità ed equilibrio in modo consapevole, è una cosa molto semplice: monitorare sempre come stiamo. Se ci ammaliamo di influenza, potrebbe voler dire che abbiamo bisogno di una pausa. Un dolore fisico, una intolleranza alimentare, la frattura di una parte del corpo (apparentemente casuale, ma chiediamoci: perché proprio quella? Cosa significa quel punto del nostro corpo?). Tutto è un messaggio del corpo, che ci indica cosa avviene dentro di noi. L’antica saggezza e le antiche tradizioni sono piene di trattati sull’argomento.
Ma anche chi utilizza la medicina occidentale per curare il corpo, o la psicologia per analizzare la propria mente e interiorità, può integrare qualsiasi cura o terapia con la semplice auto osservazione, di emozioni e risposte del proprio corpo. Può diventare una semplice abitudine, se ci facciamo caso. All’inizio possiamo trovare aiuto in specialisti ayurvedici, per esempio, ma col tempo diverremo autonomi e ci verrà quasi automatico, se qualcosa del corpo non funziona, chiederci: perché? Cosa mi vuole comunicare il mio corpo con la sua profonda saggezza? Il corpo è stato dotato da madre natura di una risposta automatica e infallibile a praticamente tutti i problemi. Lo possiamo considerare un vero specchio di ciò che accade dentro di noi. Ci sono molti libri interessanti sull’argomento.
Il piccolo esercizio quotidiano che veramente di cuore mi sento di suggerire, è di chiedersi ogni giorno: come sto? Cosa non va nel corpo? Quali sono le mie emozioni? Quali fatti sono accaduti di recente? E semplicemente far caso a come corpo e mente possano essere legate. Per iniziare funziona. E sarà quasi divertente, prendendoci la mano, vedere come ogni volta che il corpo si esprime, anche con un minimo disturbo o segnale, dentro di noi c’era qualcosa che voleva avere voce. Poi da questo possono scaturire profondi lavori su corpo e mente, con i tanti strumenti, antichi o moderni, che oggi abbiamo a disposizione.