Comprendere i condizionamenti

Come siamo influenzati dai condizionamenti? La prospettiva da cui si osserva l’idea di condizionamento è fondamentale. La tentazione di osservare il mondo, e quindi anche noi stessi, da una prospettiva “esterna” a noi, è irresistibile per chiunque. Le scienze che studiano l’essere umano, sia la medicina che si limita a fenomeni fisici, ma anche la psicologia che osserva la dimensione interiore, lo considerano spesso un essere poco “dotato” di potere verso se stesso.

I condizionamenti che noi tutti abbiamo, e che ci influenzano, sono quindi spesso considerati qualcosa quasi di estraneo a noi stessi. Ad esempio siamo “condizionati” dai traumi infantili. Siamo condizionati dal nostro DNA. Siamo condizionati dall’ambiente in cui siamo cresciuti e in cui viviamo. Non ci sono dubbi che da bambini, ad esempio, le influenze dell’ambiente in cui abbiamo vissuto hanno contribuito a creare quei condizionamenti che tutt’ora da adulti ci portiamo appresso. Il condizionamento influenza il nostro modo di pensare, il nostro modo di comunicare, e le nostre dinamiche comportamentali, ovvero il nostro modo di agire. E su un certo livello tutto questo è reale.

D’altro canto, un condizionamento è osservabile anche dal punto di vista esclusivamente interiore. Forse una domanda appropriata potrebbe essere non tanto da dove deriva (traumi, ambiente, genetica), ma bensì “perchè c’è”. Ogni tassello della nostra esistenza ha un suo senso puramente interiore e animico. Ogni condizionamento è una tappa di un viaggio assolutamente appropriato e perfetto verso l’auto conoscenza e l’auto realizzazione. Ogni condizionamento e ogni blocco, ogni spigolo interiore, ogni sfaccettatura dell’ego, non è altro che un nodo da sciogliere localizzato nel posto giusto (dentro di noi) al momento giusto (momento in cui emerge durante la vita).

Affrontare e sciogliere un nostro condizionamento, imprime un’accelerazione, una spinta propulsiva notevole alla nostra evoluzione, al nostro risveglio interiore e quindi spirituale.

A livello del mondo fenomenico non c’è dubbio sia causato da un agente apparentemente esterno. Ma se il nostro punto di vista viene traslato alla dimensione del Sè superiore, il condizionamento è stato piazzato li con grande arguzia e intelligenza proprio da Noi. E come al solito poco conta l’attore che nel campo da gioco intraprenderà l’azione che lo attiverà, che causerà nella dimensione fisica e psicologica, quella particolare influenza.

La tentazione di appellarci ad una causa fuori di noi, è forte quanto la voglia di conferire ad altri la responsabilità della nostra vita. Credo sia comunque giusto, nel processo di auto osservazione, comprendere ogni aspetto di Chi siamo. Osservare, comprendere e stabilire che un certo condizionamento sia dato da un trauma, da una tendenza biologica conferita dal nostro codice genetico, così come la spiegazione astrologica, numerologica, o karmica relativa a vite precedenti, sono senza dubbio strumenti estremamente preziosi che sono al nostro servizio.

Posso capire tutto il background delle mie tendenze comportamentali. Posso essere consapevole che sono nato sotto un particolare allineamento degli astri, che hanno determinato i miei schemi energetici, con una genetica che tende a far produrre un certo tipo di chimica al mio cervello, e che alcune mie tendenze latenti sono state attivate da un trauma violento nei primi anni della mia vita, che a sua volta era già scritto nell’impostazione numerologica della mia esistenza, tutto questo ben concatenato in una rete invisibile di sincronicità, ma… limitarsi a comprendere tutto ciò e ad accettarlo passivamente, toglie potere. A diversi livelli dimensionali tutto questo è vero, ma allo stesso tempo è stato tutto meticolosamente predisposto da Noi affinchè l’esperienza fosse arricchita da quel particolare passaggio energetico che ci era utile fare, in prospettiva del particolare salto evolutivo per noi più appropriato. E credo che una volta accettate le ragioni dei condizionamenti a vari livelli, compresi i limiti derivanti da essi, il passo successivo sia comprendere veramente perchè li abbiamo piazzati proprio li, cosa possiamo imparare, prendercene la responsabilità e allo stesso comprendere che cambiare è possibile se siamo connessi con Chi siamo veramente. Quando l’insegnamento sotteso dal condizionamento in questione sarà stato compreso, integrato, assimilato, e saremo diventati dei maestri sul tema di vita di cui esso era un simbolo, avremo gettato le basi per superarlo e lasciarlo andare. Magari ne manterremo le tracce biologiche; magari l’impronta nel nostro DNA rimarrà li; magari dal punto di vista emotivo resterà sempre un tasto un pochino dolente. Ma non ci condizionerà più in modo così rilevante. Non ci accadranno più gli eventi che attivavano quel tipo di schema comportamentale. E, forse da ultimo, anche la biologia sarà cambiata, il DNA riprogrammato. Paure considerate completamente parte di noi dalla psicologia, forse saranno lasciate andare in quanto la paura non è altro che una bugia che esiste, certo, ma solo a un certo stadio dimensionale, solo fino a un certo livello.

Calarsi nel viaggio interiore e prendersi la totale responsabilità di ogni cosa che vi troviamo, anche di condizionamenti apparentemente non attribuibili alla nostra volontà o alla nostra azione, è senza dubbio una cura. Non so dire se La cura. Ma senza dubbio una via possibile ed efficace tra gli infiniti modi di evoluzione possibili nell’…. infinito.

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