Affidarsi alla rete intelligente e uscire dal blocco

In questi tempi di cambiamento energetico, tutti in un momento o in un altro abbiamo sperimentato quanto la manifestazione della realtà parta dal nostro mondo interiore. Spesso va a periodi, ma anche ai meno consapevoli sarà capitato di notare quanto ormai le coincidenze siano sempre più assurde ed improbabili, a volte. A chi non è mai capitato tutto questo, ad esempio, nella ricerca di un libro, magari proprio su argomenti profondi, tipo di psicologia, o su coscienza e spiritualità? Magari recandosi in libreria per cercare un libro appena uscito, canalizzato da un’illustre maestro asceso. Naturalmente potremmo ordinarlo su internet, ma a volte anche per i libri è bello pensare che, se un libro è scritto anche per te, lo “incontrerai” (e inoltre, se quando lo consegnano non siamo in casa, bisogna andarlo a ritirare alle poste… ok, è un pensiero abbastanza lineare, pigro e poco multidimensionale). E così uno entra in una libreria, in una grande libreria magari, pensando sia più fornita (pensiero molto lineare, è vero, ma in verità abbastanza realistico visto che alcuni libri sul tema, ad esempio quelli di stazione celeste, li trattano davvero poche librerie). Nella sezione spiritualità, dopo pochi scaffali, ecco proprio il libro che cercate. Dentro di sè uno pensa: “ok, è per me”. Poi succede una cosa che fa sorridere e che apprezzate, pensando che il messaggio di quel particolare libro è davvero in risonanza con il proprio sentire.

La copertina del libro è un pò rovinata in uno degli spigoli, e pur pensando che lo potreste comunque comprare, chiedete se c’è una copia più integra. Non c’è, era l’ultima (o unica, chissà) copia della libreria.

Ok, grazie, il libro vi aspettava, ed era rovinato per farvi capire proprio questo. (finalemente un pensiero un pò multidimensionale!)

A volte capita di sentire che qualsiasi cosa facciamo, qualsiasi decisione prendiamo, restiamo bloccati e sembra non muoversi nulla in un particolare passaggio della nostra vita. Leggevo di recente un libro di Adamus St. Germain, e c’è una storiella che ha a che vedere proprio con questo. La morale di questa favoletta spirituale, è proprio che a volte, quando sentiamo che tutto intorno a noi è bloccato, il punto non è se stiamo facendo qualcosa di giusto o qualcosa di sbagliato; ma invece siamo bloccati proprio per mollare il controllo e il forzare, per ritrovare quel “permettere” che è in realtà il motore della nostra stessa esistenza. Che in realtà è il vero divertimento, e insegnamento, del vivere una realtà multidimensionale!

Quando ci sentiamo bloccati, spesso, tendiamo a pensare che per venire fuori dalla situazione di stallo, dobbiamo agire. Ci hanno insegnato questo, e viviamo in un mondo fisico in cui possiamo osservare noi stessi quella apparente legge immutabile della natura stessa, per cui ogni azione fisica scatena una reazione altrettanto fisica. A livello multidimensionale, le cose stanno in maniera un pochettino diversa, a quanto dicono.

L’intenzione e ciò che profondamente desideriamo, pure se non ne siamo consci, contano molto più dell’azione. Ci sono momenti in cui la luce delle sincronicità ci indica una via molto chiara, ma naturalmente senza la nostra azione di alzarci dal letto, o uscire di casa, o prendere un aereo, anche la più palese sincronicità degli eventi, il segno del cielo più evidente e specifico, l’intuizione più chiara, non si realizzano se non diamo il nostro “assenso” agendo quel tanto che basta alla realizzazione.

L’equilibrio tra azione e ascolto della risposta dall’universo, è un arte che pian piano possiamo imparare con l’osservazione di noi stessi e di ciò che ci accade nella nostra vita. Ma la mente lineare è sempre in agguato e c’è comunque il rischio, pur conoscendo la teoria, di ingarbugliarci in reami molto mentali, e si rischia di iniziare a vedere l’universo come una sorta di avversario in una partita a ping pong, una sfida tecnica in cui cercare di prevedere le risposte e i segni che arriveranno e agire di conseguenza, e si finisce per fare o non fare qualcosa, calcolando quale risultato dovremmo attrarre.

Credo che ci si possa inoltrare in un labirinto mentale estremamente intricato, arrivando al limite in cui iniziamo a pensare che anche solo il modo in cui batte il nostro cuore o come salutiamo il vicino di casa potrebbe attirare un evento favorevole piuttosto che un altro.

Credo siano i rischi di quando si inizia a prendere consapevolezza che siamo noi stessi a creare la realtà a livello elevato. Forse è solo un passaggio che si attraversa quando si passa dal ritenere che la realtà che viviamo sia influenzata da qualcosa fuori di noi (Dei, astri, guru, destino), al sentire che in fondo in fondo, per quanto comunque possa essere utile la preghiera, la meditazione, il lavoro nelle varie terapie, la realtà la plasmiamo noi e solo noi.

Ma la questione immagino sia talmente complessa a livello multidimensionale, che anche solo pensare di dipanare quel meccanismo, quel gomitolo intricato di fili, connessioni, quel network energetico multidimensionale, con l’aiuto della mente, e con le azioni da essa suggerite, sia di per sé semplicemente irrealistico.

La mente è uno strumento utile per analizzare, ragionare quando serve, e molto altro, ma quando siamo bloccati nelle situazioni un po’ stagnanti, e quindi nella mente stessa, non ci può aiutare oltre un certo tanto a ri mettere in moto il motore energetico che muove poi gli eventi in modo fluido nella nostra vita.

Ad un certo punto l’unica soluzione è arrendersi. Ripartire dal permettere, dal mollare ogni tentativo di controllo degli eventi, degli altri intorno a noi, della nostra mente stessa, e affidarsi al sentire del cuore, abbandonandosi al dolce fluire delle onde di ogni evento prossimo, ogni occasione probabile, ogni incontro appropriato (con persone, animali o libri magici) che, lungo la via del nostro massimo bene, è già qui. E’ già.

Dire ok, ora lascio che sia. Vivo la situazione attuale, e provo anche a capire il senso di esserci, cosa posso imparare, che valore mi può dare, la perfezione del momento in cui mi trovo anche se mi sembra che nelle tre dimensioni non sta succedendo proprio niente di nuovo.

Il nostro Sè superiore ci sta aspettando al varco, quando ci sentiamo fermi e bloccati, come la rete del circo, dopo una serie di improbabili acrobazie di un acrobata, che si ritrova con mani e braccia intrecciate, stanco, bloccato in alto a 20 metri di altezza su una corda, senza capire quale movimento potrà riportarlo in piedi e a terra, nella dimensione che la sua mente ritiene “sicura”, e a quel punto capisce che la soluzione non è pensare a qualche nuovo trucco, qualche nuova strategia per fare la piroetta decisiva e stupire il pubblico e tornare in piedi, ma semplicemente… lasciarsi andare e affidarsi. Affidarsi a quella rete intelligente sotto di lui, intorno a lui, dentro di lui. Quel sostegno che, anche se a volte oltre che invisibile sembra impercettibile, o latitante, è sempre presente. E forse a volte ci blocchiamo in alto sulla pedana dell’acrobata e la mente ci dice che siamo bloccati, incastrati, ingarbugliati, solo per scoprire che non è necessario fare gli acrobati, non è necessario stupire il pubblico, basta affidarsi alla rete sotto di noi, smettere di controllare ogni mossa e di pensare che veramente qualche azione possa sul serio manipolare la realtà in modo decisivo.

Potrebbe capitarci di fare e ri fare l’errore di pensare che “creare” la propria realtà sia una questione che riguarda solo la mente e un processo che ha a che fare prevalentemente con le azioni nelle tre dimensioni.

Ma essendo studenti multidimensionali, siamo qui per imparare, del resto.

Lasciare la prossima mossa alla nostra saggezza più profonda, alla nostra anima, è la non- mossa che sempre, anche se non ci sembra istantaneo, ci porta oltre il blocco, oltre la mente, e rivediamo fluire la bellezza delle coincidenze, lo stupore di nuovi incontri con umani in risonanza con noi, la meraviglia del flusso universale degli eventi che noi stessi creiamo, la naturalezza del vivere a partire dal sentire del cuore.

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